Nell’antichità si diceva che il Cuore…

Nell’antichità si diceva che il cuore fosse la sede dell’intelligenza proprio perché veniva assimilato alla dimora dell’Intelligenza Universale. La parte finale dei Veda, le Upaniṣad narrano:

« Nel Brahma-Pura, sede di Brahma, vi è un piccolo “loto”, dimora nel quale c’è una piccola cavità, occupata dall’Etere; si deve cercare Ciò che risiede in questo luogo e Lo si riconoscerà…

Questo Principio che sta nel cuore è più piccolo di un chicco di riso, più piccolo di un chicco d’orzo, più piccolo di un chicco di senape, più piccolo di un chicco di miglio, più piccolo di un germe racchiuso in un chicco di miglio; questo Principio che sta nel cuore è anche più grande della Terra, più grande dell’atmosfera, più grande del cielo, più grande di tutti questi mondi messi assieme. »

A Sumer, la prima busta paga

Un’antichissima tavoletta risalente a ben cinque millenni fa potrebbe rappresentare la prima busta paga scoperta nella storia con un pagamento in birra. Si tratta di un pezzo di argilla preziosissimo in grado di mostrarci uno spaccato della lontanissima cultura mesopotamica di Uruk, una delle più antiche città del mondo. Una serie di disegni molto particolari quello impressi in pochi centimetri di terracotta che raffigurano alcune figure con al fianco una ciotola, un chiaro rimando alla parola “razione” ed un lungo cono, quasi sicuramente un boccale di birra.

Delle linee al lato del disegno indicano la quantità di birra che spettava ad ognuno. Secondo gli esperti il significato sarebbe chiaro: si tratta di alcuni lavoratori a cui spetta un compenso a seconda del lavoro svolto. Insomma un concetto di divisione delle mansioni tra datori di lavoro ed operai che costituirebbe la novità principale di questa antichissima civiltà, ormai lontana dalla condivisione del lavoro promiscuo di caccia ed agricoltura. Uruk è infatti ancora oggi considerata uno delle prime città della storia, fondata dal popolo dei Sumeri nel quarto millennio avanti Cristo.

(cfr.: https://www.scienzenotizie.it/2016/06/29/archeologia-scoperta-prima-busta-paga-con-pagamento-in-birra-0816483)

LA VERITA’ SUL GENERE UMANO – Ulteriori approfondimenti

La terza di una serie di interviste rilasciate al canale Youtube ATRI ONLINE – Liberamente informati che qui ringrazio pubblicamente per il loro interesse ai miei studi e alle mie pubblicazioni.

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Il significato di Anunna – Anunnaki e la Legge del Karma

Ribadisco, ancora una volta, che io non traduco Anunna o Anunnaki,  riporto traduzioni letterali dalle quali non si può prescindere.

Io riporto fonti VERIFICABILI e RINTRACCIABILI (rif. tabella a pag. 33 in “Uomini e Dei della Terra”) di esimi traduttori, esperti di fama internazionale, uomini e donne che hanno dato una vita allo studio e alla traduzione della scrittura sumerica, che hanno sacrificato la propria esistenza per un ideale, oltretutto, senza avere il loro giusto riconoscimento.
Al tal proposito vengo spesso additato come uno “contro” la teoria extraterrestre, ma, per mia indole, non potrei mai essere “opposto”, così come in effetti io non sono.

Chi dice e/o scrive che la traduzione, anzi l’espressione, “il seme più importante della Terra”  sia “priva di fondamento”  e da me utilizzata per negare di fatto l’ipotesi di una provenienza extraterrestre

o non mi conosce, cioè non ha mai preso visione delle mie pubblicazioni,

o è in malafede!

Personalmente me ne faccio una ragione. Nel contesto sono dispiaciuto per costoro, perché la vita gli renderà (chissà se ne hanno conoscenza) tre volte tanto quanto ha seminato; seminato con malcelato disprezzo e astioso desiderio.

Io vado avanti senza indugi.

A ciascuno il proprio Viaggio.

Biagio Russo

LA VERITA’ SUL GENERE UMANO – Approfondimenti

La seconda di una serie di interviste rilasciate al canale Youtube ATRI ONLINE – Liberamente informati che qui ringrazio pubblicamente per il loro interesse ai miei studi e alle mie pubblicazioni.
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L’ingratitudine

“Se ricambierai

l’ingratitudine con la generosità,
l’indifferenza con l’amore,
l’ostilità con la premura,
sarai temuto dall’ostile,
ammirato dall’indifferente e
maestro di vita per l’ingrato.”

Abbi, però, sempre rispetto per te stesso!

Nell’equilibrio tra Cuore e Mente, abbi il coraggio di allontanare da te chi “non è allineato”, chi, facendoti gratuitamente soffrire, piega ed assorbe, a suo favore, la tua Energia vitale.

 

LA VERITA’ SUL GENERE UMANO – Introduzione

La prima di una serie di interviste rilasciate al canale Youtube ATRI ONLINE – Liberamente informati che qui ringrazio pubblicamente per il loro interesse ai miei studi e alle mie pubblicazioni.
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La ricerca nel profondo del passato

Nell’ambito di un percorso di ricerca che si dirige quanto più possibile nel profondo del passato, è inevitabile, quanto necessario se non indispensabile, fare la conoscenza dei testi più antichi, in ogni ambito che esso sia.

Racconti, cronache o semplicemente testi di letteratura antica che talvolta, per i loro contenuti inspiegabili, incredibili, fuori dal tempo, vengono senza esitazione definiti miti.

Bene. Il Diluvio è uno di questi racconti che, sebbene sacro – per i credenti – perché parte integrante dell’Antico Testamento, è stato laicamente raccontato antico tempo in molte versioni in tutto il mondo e…

Sappiamo tutti che il racconto del castigo di Dio sull’umanità vide come unico superstite Noè, Utnapishtim (per gli Assiro Babilonesi), Ziusudra (per i Sumeri). Ma andò veramente così?

L’Epopea di Gilgamesh dice di no, lo fa con estrema chiarezza; Noè, anzi Utnapishtim, non solo la famiglia fece salire sull’Arca, ma…

[…] tutti gli artigiani feci salire. (XI – 48,88)

Credo che sia abbastanza eloquente.

Riteniamo che sia una superficiale interpretazione o ancora un semplice passaggio allegorico o metaforico? Togliamoci il dubbio!

Personalmente sottopongo alla vostra lettura, in quest’analisi del caso, alcuni brani di un testo di uno scrittore di un’autorevolezza indiscussa, ebreo, di discendenza sacerdotale, nato a Gerusalemme nel 37 circa d.C., tale era Giuseppe Flavio.

I brani in questione sono tratti da una delle sue opere storiche che io ritengo più importante, Antichità Giudaiche.

Eccoli:

“Nell’Armenia, sopra Miniade, c’è un grande monte chiamato Bari ove si dice che al tempo del diluvio si rifugiarono molti e furono salvati, e che un tale, condotto da un’arca, vi approdò sulla cima, e che per lungo tempo si conservarono i resti di quel legno”. (Libro I, 95)

“I figli di Noè erano tre, Sem, Jafeth e Cam, nati cento anni prima del diluvio. Furono i primi a discendere dai monti al piano e stabilirono quivi la loro dimora; gli altri a motivo del diluvio avevano paura, ed erano dispiaciuti nello scendere in pianura, a loro rincresceva discendere dalle altitudini in quel luogo, ma quelli li incoraggiavano a seguire il loro esempio. (Libro I, 109)

 

Che una persona ti odi o ti ami…

Il fatto che una persona ti odi o ti ami, non dovrebbe fare alcuna differenza per te, se sei equilibrato interiormente.
Se non lo sei, vieni immediatamente alterato.
Chiunque può spingerti, tirarti e colpire i tuoi punti deboli, ferirti nell’orgoglio e, quindi, modificare il tuo aspetto energetico.
In quel caso sei uno schiavo.
Inizi ad essere libero e padrone di te stesso solo quando tutto ciò che ti accade non ti coinvolge emotivamente, lo osservi con la giusta consapevolezza senza, quindi, modificare il tuo interiore equilibrio energetico.

Il mistero delle origini

Realizzazione grafica di Giulia Giammona, (c) Drakon edizioni, 2010 – su licenza del British Museum.

Mistero, dal greco mystèrion, “cosa segreta”, ma anche dal greco mysticòs, “qualcosa che è stata avvolta nel segreto”, è il sostantivo con cui viene definita gran parte dei fatti della storia umana.

Ma il fatto, quel fatto, in principio, quando vide la luce, quindi “originariamente”, quasi certamente non era ammantato col velo dell’occulto, ma è diventato “misterioso” con lo scorrere del tempo. Perché?

La Storia fortunatamente di questo ce ne ha lasciato ampie prove; è stato modificato, manipolato o falsamente presentato in virtù della necessità di condizionare e gestire situazioni e soggetti per i più disparati fini.

L’antidoto al condizionamento è sulla strada maestra della ricerca delle origini, quelle origini lontane che si raggiungono solo conducendo una rigorosa ed impegnativa opera di eliminazione delle impurità che ne hanno corrotto il significato antico.

L’antidoto è la Conoscenza.

Il fatto qui di seguito trattato riguarda il mistero delle origini, intendendo più in particolare quelle del genere umano.

All’ ipotesi creazionista, propugnata e tenacemente difesa dalle religioni, che per un lungo arco di tempo ha avuto dominio incontrastato sulle menti e sulle coscienze degli uomini, l’‘800 illuminista contrappone l’ipotesi evoluzionista, non senza lacerazioni e questioni scientifiche irrisolte. Il ‘900, in modo particolare nella sua seconda metà, ci ha infine fatto assaporare l’ipotesi forse più affascinante, l’ipotesi che ha saputo coniugare in modo imprevedibile le due ipotesi fino ad allora assolutamente inconciliabili, come da sempre sono fede e scienza. L’acquisita capacità di tradurre le tavolette sumere da parte di sumerologi come Kramer, Jacobsen, ecc., ci hanno fatto scoprire un mondo nuovo, anzi antico, dove personaggi incredibili operavano come super-uomini, dotati di capacità straordinarie di mezzi e di conoscenze, in grado di trasformare la storia ed incidere profondamente nella vita dell’uomo.  Delle divinità, converranno in molti ancora oggi, nel tentativo di darne una definizione appropriata commisurata alla loro capacità e potenza. Oppure potremmo parlare, e oggi si tende a parlarne in maniera quasi esclusiva, di “alieni”, poiché la tecnologia da loro usata, che oggi sappiamo riconoscere, non può che appartenere ad altri mondi
intra-stellari più evoluti, non alla nostra Terra.

Ma le cose stanno davvero così?
È solo questa l’unica possibilità che possiamo percorrere per conoscere le nostre origini?

La preistoria e la storia sono piene di immagini, di reperti, di monumenti che potremmo definire “alieni” sia nel senso di estraneità al contesto a cui si riferiscono che in quello di appartenenza ad una civiltà non terrestre; ce ne sono di evidenti ed altri che lo sono meno. In alcuni casi ciò che è “alieno” risulta invece invisibile, non riscontrabile ad una occhiata superficiale.

Caso emblematico, ma ovviamente non unico, è l’affresco del peccato originale ad opera del grande Michelangelo. Le figure che insieme danno vita al noto episodio biblico del peccato originale, ci regalano, ad una analisi più approfondita, una lettura diversa da quella strettamente canonica. A chi riesce a trovare una nuova chiave di lettura, Michelangelo trasferisce la propria conoscenza ed il proprio pensiero più nascosto.

La figura del serpente, tra le altre, è quella che desta maggiore curiosità per la sua evidente ambiguità.

Così come nel dipinto il serpente pone dubbi alle interpretazioni, anche nel nostro lontano passato e nel corso della storia, il serpente ha mutato pelle e ancor di più ha mutato la sua valenza rappresentativa. Da icona della conoscenza, del benessere fisico e spirituale, diventa, in particolare per opera della dottrina cattolica, simbolo del male e della tentazione.

Ma la ricerca rigorosa, costantemente verificata, ci permette di avere un quadro completamente nuovo ed impensabile proprio su questa figura tanto vituperata. Gli studi condotti attraverso la filologia e la etimologia prossima e remota, ci permettono di comprendere in maniera sorprendente i lasciti testimoniali del popolo sumero. Popolo, questo, mai studiato con la necessaria consapevolezza di trovarsi di fronte alla fonte primaria delle nostre conoscenze scritte. Gli scritti sumerici, senza bisogno di forzature nelle traduzioni, già di per sé straordinariamente eloquenti, sono fonte ineguagliabile a cui attingere per avere “notizie di prima mano” su quello che è stata la vera storia dell’uomo.

La figura del serpente, pertanto, dopo i necessari approfondimenti, vediamo che si intreccia con la storia primeva dell’uomo, e in particolare della donna, scandendo inesorabilmente la sua emancipazione rispetto al suo stato ignoranza e di totale asservimento.

La rivelazione più straordinaria la troviamo quando la figura del serpente si sovrappone alla figura dell’angelo assumendo lo stesso significato letterale, allorquando l’etimologia remota ci permette di risalire ai significati antichi custoditi nelle scritture sumere e ci consente di constatarne la comune origine. Se dunque gli Igigi, divinità minori nel pantheon sumero rispetto ai superiori Anunnaki, coincidono con la figura degli angeli e del serpente, allora tutto diventa chiaro e incredibile al tempo stesso.
Sono queste le figure che hanno sorvegliato il cammino controllato dell’uomo diventandone “custodi” e, nel momento in cui alcuni di essi hanno disatteso tale supremo comando, accelerandone l’evoluzione, sono diventati “i serpenti tentatori” riconducibili, tra l’altro, agli “angeli caduti”.

Ma se non ci fermiamo ad analizzare solo queste figure e prendiamo in esame anche gli Anunnaki, le figure di rango superiore, abbiamo il quadro completo delle conoscenze che ci rimandano i sumeri. E le traduzioni letterali ci portano a considerare queste ultime divinità come “della terra”, di origine terrestre, quindi.

Il decidere di non fermarsi davanti alle evidenze superficiali, ma scavare in ogni direzione di ricerca, conduce inevitabilmente a raffinare le nostre conoscenze, a mettere in discussione anche affermazioni già accettate e apparentemente indiscutibili.

In tutti gli ambiti di studio, e in particolar in questo così delicato, poiché coinvolge così profondamente il nostro comune sentire, avere materiale su cui impostare nuove discussioni e nuovi ragionamenti non potrà che essere di vantaggio per tutti. Il contributo alla conoscenza, quindi, allarga la possibilità di comprensione a tutti gli uomini di buona volontà, e tanto maggiore è la nostra conoscenza tanto minore sarà la possibilità di essere vittime di ogni sorta di manipolazione.

© Biagio Russo