La nostra mente e la nostra coscienza: tecniche manipolatorie di comunicazione. La vittima.

Un’altra tecnica della manipolazione si può rintracciare in atteggiamenti apparentemente “normali”.

Il manipolatore si finge “vittima”.

tecniche manipolatorie
Il manipolatore vittima

Il vittimismo e la mania di protagonismo vanno a braccetto!

Il manipolatore colpevolizza gli altri per azioni dirette contro la sua persona, semina zizzania, sottovaluta, cambia le sue idee e le sue posizioni “strategiche” quando, scoperte, vengono messe in luce.

Il manipolatore è indifferente alle esigenze degli altri, fa leva sulle emozioni, tende a screditare gli altri in prima persona o, abilmente, lo fa fare ai suoi collaboratori.

Il manipolatore nasconde sempre i suoi fini.
Il manipolatore non rispetta la persona, né tanto meno il suo pensiero, la sua volontà, i suoi interessi, e se lo facesse sarebbe solo apparenza.

Il manipolatore vittimista rispetta solo se stesso, usa senza scrupoli gli altri per raggiungere i propri scopi, manovrandone il comportamento.

Questi sono solo alcuni degli aspetti attraverso cui manipolazione e persuasione agiscono sulla sfera emotiva e decisionale dell’uomo. Ma se ne sei a conoscenza il suo effetto è ZERO.
Usiamo la testa, non facciamocela usare!

Biagio Russo

Tecniche manipolatorie di comunicazione
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La sessualità degli antichi popoli

La maggior parte dei popoli antichi, dai tempi più remoti (60.000/40.000 anni fa) viveva secondo una filosofia che cercava l’armonia con l’energia cosmica, di cui l’energia sessuale era parte integrante.
L’energia cosmica era la manifestazione dell’energia di Dio, che parlava un linguaggio femminile.
Durante il periodo che va dal paleolitico al neolitico (dal 10.000 a.C. quando cominciò a svilupparsi l’agricoltura) fino all’Età del Bronzo, Dio fu associato alla Grande Madre Terra, la fecondità, che dominava in tutte le civiltà più antiche, dall’Europa al subcontinente indiano.

Essa si manifestava mediante la sua capacità creativa, in ogni sua forma (animale, vegetale, minerale e umana).
La sessualità e il parto erano espressioni della sua energia e del suo potere nelle vite degli esseri umani e di ogni essere vivente.

All’immagine del femminino archetipico viene fornita una definizione mitologica (Inanna, l’Iside egizia, la Grande Madre Neolitica, l’Eva, la Sofia e la Maria bibliche) che è sopravvissuta per più di cinquemila anni, anche se è stata oscurata, frammentata e travisata.

(M. Concannon)