LA RICERCA DELLA VERITA’ – Il peccato originale

Da YouTube – “Biagio Russo – Canale ufficiale”

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei” e “Uomini e Dei della Terra”.
(c) Drakon edizioni 2010-2016


Il peccato originale

 

LA RICERCA DELLA VERITA’ – (parte 3) ENKI E NINMAH

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei” e “Uomini e Dei della Terra”.
(c) Drakon edizioni 2010-2016

Parte 3
ENKI E NINMAH

Intervista completa registrata a Grosseto nell’anno 2016

Intervista inserita nel docu-film di Lorenzo Andreaggi QUANDO GLI DEI CREARONO L’UOMO edito in DVD da Uno Editori (2019)

 

 

LA RICERCA DELLA VERITA’ – (parte 2) Riflessioni di Biagio Russo

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei” e “Uomini e Dei della Terra”
(c) Drakon edizioni 2010-2016

Parte 2
Riflessioni di Biagio Russo

Intervista completa registrata a Grosseto nell’anno 2016

Intervista inserita nel docu-film di Lorenzo Andreaggi QUANDO GLI DEI CREARONO L’UOMO edito in DVD da Uno Editori (2019)

LA RICERCA DELLA VERITA’ – (parte I) Il significato di…

Una produzione Andreaggi Film
A cura di Lorenzo Andreaggi & Mario Mariani
Musica di Cesare Carotenuto

LA RICERCA DELLA VERITA’
con BIAGIO RUSSO
Ricercatore e saggista
Autore del libro “Schiavi degli Dei”

Parte 1
IL SIGNIFICATO DI ANUNNAKI

Intervista completa registrata a Grosseto nell’anno 2016

Intervista inserita nel docu-film di Lorenzo Andreaggi QUANDO GLI DEI CREARONO L’UOMO edito in DVD da Uno Editori (2019)

Il Serpente

Una delle più importanti figure bibliche offesa, insultata, colpevolizzata ed accusata di essere l’attore principe delle peggiori malefatte narrate nell’Antico Testamento, non ultimo, ovviamente essere l’esecutore della “tentazione di Eva”.  La creazione di questo rettile e la sua esistenza è sicuramente ambigua. Ce lo conferma, se ce ne fosse bisogno, il passo della Genesi  in cui troviamo scritto:

Il Serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio.

Infatti , l’astuzia va intesa come apprezzamento o come denuncia di un soggetto dal quale bisogna prendere le distanze e non fidarsi?

Un dubbio che la religione cristiana, però, non si pone dal momento che indica il Serpente come la figura rappresentante per antonomasia “il male e la tentazione”.  Ma per un ricercatore, che si pone continue domande, il dubbio rimane- un dubbio che, a ben vedere, è alimentato fortemente dal fatto che certa terminologia e relativa attribuzione di ruoli ha origini non antiche, ma antichissime. Si tratta di migliaia di anni in cui l’icona di questo rettile ha certamente subito modifiche, errate traduzioni, nonché opportune manipolazioni. Sulle varie interpretazioni di questa figura biblica, talvolta anche speculative, chi può dire quale sia quella più giusta, obiettiva o imparziale?  Potremmo stare qui a parlarne ore ed ore senza soluzione; arricchiremmo le nostre conoscenze in materia, ma senza una risposta certa su chi o che cosa fosse questo tanto vituperato Serpente. Ma io mi ritengo un convinto assertore della validità delle attribuzioni letterali originali dei termini, nelle varie culture, nei vari territori e, quel che per me più conta, più antiche possibili. Al momento, “il più antico possibile” è nella letteratura sumera, la letteratura di quella che, secondo le nostre attuali conoscenze, rappresenta la prima civiltà apparsa sulla Terra, sebbene quasi coeva con civiltà confinanti come quella Egiziana e quella Indiana.

Per i Sumeri il Serpente era il detentore dei segreti, rappresentava la conoscenza e la potenza benefica. Se andiamo a vedere come il Serpente veniva considerato anche nelle altre culture e religioni, scopriamo che nell’Antica Grecia rappresentava la rinascita e la rigenerazione: famoso è il simbolo delle arti sanitarie che lo vede attorcigliato al bastone di Asclepio e similmente il drago era considerato creatura benefica e portatore di conoscenza. Per gli Antichi Egizi rappresentava la potenza del Dio Ra che proteggeva il Faraone dai suoi nemici, era ornamento regale e veniva portato miniaturizzato sulla fronte.  Nell’induismo esso rappresenta la Dea Kundalini, la Divina Energia Cosmica.  Era e lo è tuttora nella cultura cinese, quale portatore di buona fortuna (è nota la rilevanza religiosa del drago). E’ figura positiva nel Buddismo, quale protettore di Buddha e lo è anche nel Mitraismo persiano. Nelle antiche culture e religioni mesoamericane è noto il Serpente piumato portatore di civiltà e conoscenza, ecc. ecc.

Quindi, nel complesso il Serpente era, ed in alcuni casi lo è ancora, una figura positiva in netto contrasto con la dottrina cristiana, quella dottrina che in un preciso passo del Nuovo Testamento, nell’Apocalisse di Giovanni, ci offre un quadro evidente della genesi iconografica  del Serpente e della evoluzione subita nei secoli se non nei millenni: il dragone, il Serpente antico, il diavolo, Satana […] Purtroppo evidenza non è sempre sinonimo di chiarezza, men che meno in questo caso in cui ci troviamo di fronte ad un testo, come quello appena citato, che tra i vari libri del Nuovo Testamento è considerato il più difficile da interpretare in quanto si ritiene sia stato scritto con un linguaggio simbolico.

In questo caso, un ottimo strumento di indagine è lo studio etimologico delle parole che ci porta ancora una volta, ma in maniera più mirata, alle origini dei termini compresi quelli che compongono la frase in questione. Allora vediamo che “dragone” proviene dal verbo greco derkomai, “osservare, guardare, vedere”, pertanto in origine era “guardiano”  e che “Serpente antico”, figura biblica dell’Antico Testamento, deriva dall’ebraico nhsh, “Serpente”, che etimologicamente sta per “colui che diligentemente osserva”; il significato di “diavolo”, diàbolos nella Bibbia ellenica dei 70, non va oltre “calunniatore”; infine “satana”, dalla radice verbale ebraica sâtan, sempre nell’Antico  Testamento, viene utilizzato esclusivamente per indicare “un nemico, un avversario, un ostacolatore”.

In sintesi e dopo questo breve percorso di ricerca delle origini, possiamo dare dell’icona Serpente una nuova definizione:

originariamente apprezzato portatore di conoscenza e benessere sia spirituale che fisico, illuminante e protettivo, guardiano diligente osservatore trasformatosi nel tempo in accusatore, calunniatore ed ostacolatore.

Definizione chiara, direi anche soddisfacente, soprattutto documenta e non soggetta a sfumature di interpretazione, ma non ancora completa. Infatti, è molto chiaro che il Serpente fosse un guardiano e diligente osservatore, ma di chi o di che cosa? Accusatore, calunniatore ed ostacolatore di chi o di che cosa?

Come se non bastasse, il brano dell’Apocalisse in questione continua e termina con l’affermazione “… e lo incatenò per 1000 anni”. Si tratta della condanna ricevuta dal Serpente a seguito della sua trasformazione o c’è qualcosa di più, di molto grave?

 

© Biagio Russo – Drakon edizioni, 2010
Tutti i diritti sono riservati.
(per gli opportuni approfondimenti, v. “Schiavi degli Dei”, cap. “Il Serpente”)

Nell’antichità si diceva che il Cuore…

Nell’antichità si diceva che il cuore fosse la sede dell’intelligenza proprio perché veniva assimilato alla dimora dell’Intelligenza Universale. La parte finale dei Veda, le Upaniṣad narrano:

« Nel Brahma-Pura, sede di Brahma, vi è un piccolo “loto”, dimora nel quale c’è una piccola cavità, occupata dall’Etere; si deve cercare Ciò che risiede in questo luogo e Lo si riconoscerà…

Questo Principio che sta nel cuore è più piccolo di un chicco di riso, più piccolo di un chicco d’orzo, più piccolo di un chicco di senape, più piccolo di un chicco di miglio, più piccolo di un germe racchiuso in un chicco di miglio; questo Principio che sta nel cuore è anche più grande della Terra, più grande dell’atmosfera, più grande del cielo, più grande di tutti questi mondi messi assieme. »

Le civiltà dei grandi fiumi

Perché queste civiltà, distanti anche migliaia di chilometri l’una dall’altra, sorsero tutte lungo grandi corsi d’acqua come il Nilo, il Tigri e l’Eufrate, il Giordano, l’Indo, il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro?

Innanzitutto, il fiume era un’enorme riserva d’acqua dolce, necessaria per bere, lavarsi, preparare i cibi.
Inoltre, la presenza d’acqua in abbondanza permetteva di coltivare la terra e allevare gli animali. Fu proprio per questi motivi che alcune popolazioni nomadi, che fino ad allora avevano vagato per quei territori alla continua ricerca di cibo, decisero di fermarsi e abitare stabilmente quelle zone. Nacquero così i primi villaggi e, in seguito, le prime città e i primi stati. Il fiume, inoltre, rappresentava una formidabile via di comunicazione, che venne sfruttata per spostarsi e scambiare i prodotti locali con quelli dei popoli vicini. Oltre allo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento del bestiame, quindi, il fiume permise anche lo sviluppo delle prime forme di commercio.

 

SE LA CANTA E SE LA SUONA

Fate molta attenzione a chi “se la canta e se la suona” nel diffondere notizie, informazione e pseudo conoscenze.

Costui, per affermare se stesso, fa spesso ricorso a ignobili tecniche persuasive “vendendosi” come povera vittima!
Diffidate della falsa conoscenza, è molto peggiore dell’ignoranza.
Aprite gli occhi e la mente, il lupo si veste da agnello, cosa avviene dopo lo sapete!

Vocabolario sumero-accadico

“Nella disgrazia l’uomo è pronto a credere e quando l’ingannatore fa intravedere la fine dei mali incombenti, allora il misero s’abbandona tutto alla speranza”.
(Giuseppe Flavio)
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La tavoletta d’argilla in foto costituisce un vocabolario sumero-accadico, XVI volume dell’enciclopedia composta da 24 volumi.
Risalente al I sec. a.C., proviene da Warka, l’antica Uruk e, con la sigla AO 7662, è conservato nel Museo del Louvre a Parigi.

Con strumenti del genere, ci voleva tanto per verificare se “certe” traduzioni, passate e/o presenti, fossero corrette, arraffazzonate o… manipolate?

E’ deprimente constatare che c’è chi oggi continua a difendere e/o a sostenere il falso pur davanti all’evidenza!
Bisogna capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere “scollegata”.
Tanti di loro sono così… ma tanti altri stanno iniziando ad uscire dalla “falsa realtà”!

 

 

Le verità

“Tutte le verità passano attraverso tre stadi:
– vengono ridicolizzate;
– vengono violentemente contestate;
– vengono accettate dandole come evidenti.”

(Arthur Schopenhauer)

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Ma fate molta attenzione a chi “se la canta e se la suona” e che, in questo contesto, per affermare se stesso, fa ricorso a ignobili tecniche persuasive “vendendosi” come povera vittima!
Diffidate della falsa conoscenza, è molto peggiore dell’ignoranza!
Il lupo si veste da agnello, cosa avviene dopo lo sapete…
Usiamo la testa, non facciamocela usare, da nessuno!

Biagio Russo